*Sono passate due settimane da quando il Dio dello Strepito e della Follia ha ricevuto il suo speciale ordine da parte di suo padre.
Ovviamente, dato che si è trattato del primo "ordine" a lui congegnale, portarlo a termine non è stato affatto un problema.
Per chi non fosse a conoscenza di ciò che è
accaduto in precedenza, Zeus in persona, per voce della Dea della Luna Artemide, ha chiesto al suo ribelle figlio amante del vino e della baldoria di organizzare per la fine dell'anno il più grande Baccanale che si fosse mai visto prima sulla faccia della Terra.
Quale miglior occasione per mostrare ai divini barbagianni quale sia la vera vita da Dei, dunque?
Il nostro Rosso ha deciso di organizzare il tutto con la collaborazione di Ninfe e Satiri, che, si sa, sono da sempre ben propensi a partecipare ai suoi cortei e alle sue festicciole.
Il gruppo ha dunque concordato che il luogo migliore per tenere una festa di fine anno alla quale potesse partecipare più gente possibile fosse Atene, e per l'occasione ha scelto nientemeno che l'antica Acropoli, transennata e illuminata in maniera suggestiva per l'occasione.
Dunque era proprio in questo luogo stracolmo di storia e suggestione che il Dio Dioniso si trovava, insieme al suo fido branco di compari Satiri: il sole era già calato da un pò, ed era da quella mattina che i Satiri si erano affannati per predisporre il tutto.
La zona centrale dell'antica piazza, esattamente sotto al Partenone, che tra parentesi era illuminato da miriadi di candele che gli conferivano un aspetto ancor più maestoso e solenne del solito, era adibita a "pista da ballo": un larghissimo spiazzo da cui chiunque avrebbe potuto ammirare gli artisti che si sarebbero esibiti sopra le scale dell'antico Tempio.
Ai lati della piazza, poi, erano disposti due giganteschi bouffet, stracolmi di ogni delizia Greca che si potesse immaginare, da piatti caldi a stuzzichini freddi, passando per i dolci, ovviamente... e altrettanto ovviamente per il Vino, portato per l'occasione nientemeno che dal Dio del Vino in persona. Ce n'era sia di bianco che di rosso, ma ovviamente le proporzioni erano assolutamente a favore del secondo tipo.
Ad ogni modo, le Ninfe avevano provveduto a infiltrare anche qualche analcolico per gli animi meno "selvatici", quindi c'era davvero roba per tutti i gusti.*
Bene... ci siamo.*Al calar del sole molta gente cominciò ad avanzare verso la piazza, guardandosi intorno, ammirata dalle luci e dall'atmosfera di magia che quella notte dell'ultimo dell'anno avrebbe saputo regalare.
Il Dio Folle si concesse un sogghigno, mentre osservava l'arrivo delle persone: aveva ovviamente fatto in modo che assolutamente TUTTI, in un modo o nell'altro, sapessero che stava per tenersi una grande festa.
Manifesti, voci di corridoio, perfino "inviti personali" fatti da lui stesso a giovani mortali ignari di chi in realtà avessero di fronte... tutta la Grecia sapeva del grande Baccanale di Capodanno, e in molti sarebbero accorsi.
Appoggiato a una delle colonne illuminate d'arancio del Partenone, il Dio si voltò verso un ragazzone alto quasi quanto lui, ma decisamente più "mingherlino": il giovane aveva una sorta di corno in mano, uno di quelli che servivano in passato per attirare l'attenzione degli eserciti o per incitare alla carica, ma in versione più "moderna", ovviamente.
A un cenno del Dio, il giovane non perse tempo e mise tutto il fiato che aveva in corpo nel soffiare in quello strumento: un suono alto, squillante, allegro e al contempo inconfondibile, che ovviamente era fatto per attirare l'attenzione di tutti.
Solo in quel momento il Dio, sogghignante, staccò la schiena dalla colonna, e dall'alto delle scale del Partenone, allargò le braccia in direzione di tutti i presenti, alzando la voce per farsi sentire.*
Benvenuti, amici... benvenuti a tutti. Questa notte sarà una notte magica: molte cose cambieranno, molte altre saranno lasciate alle spalle. Questa notte è fatta per dimenticarsi dei propri problemi e vivere solamente il presente... Questa notte è la vostra notte!*Un piccolo occhiolino, un altro cenno ai Satiri, posizionati insieme alle Ninfe tutti più o meno nella stessa zona, attorno a lui, e.... la musica partì, chiara, squillante nonostante la totale assenza di impianti di amplificazione.
Gli strumenti musicali che in un passato molto remoto Efesto stesso gli aveva donato erano progettati proprio per questo, d'altronde: farsi sentire anche nel mezzo del caos di un Baccanale.
Appena la musica iniziò, le Ninfe, vestite da giovani fanciulle assolutamente normali, cominciarono a danzare attorno ai musicisti Satiri, e anche attorno al Dio, che, fermo in piedi al centro di quel palco improvvisato, aspettò, solo i pochi secondi di musica necessari, prima di cominciare a....
Cantare.La sua voce avrebbe potuto tranquillamente rendere tutti i presenti suoi servi, così come, volendo, avrebbe potuto esaltarli e fargli vivere tutte le esperienze più eccitanti che la loro mente aveva avuto paura di mostrare fino a quel momento... ma il piano non era quello di far impazzire tutti i presenti, ma soltanto di farli divertire, perciò il Dio si sarebbe limitato a cantare e danzare insieme alle Ninfe... almeno per ora.
Ah, se ve lo state chiedendo, non si tratta certo di una festa formale, quanto piuttosto di una specie di "concerto" all'aperto. Il Dio infatti indossava un paio di stretti jeans, una canotta bianca e un giubbotto di pelle marrone scuro, con collo di finta pelliccia, e anche la band e le "ballerine" avevano gli stessi abiti molto casual.
Per quanto riguarda il clima, la notte era serena e illuminata da miriadi di stelle, ma anche solcata da un sottile vento freddo, che tutto sommato sarebbe stato piacevole, una volta che la pista da ballo si fosse "scaldata".*